Le misure per un’estate senza ondate

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di Don Michele Maria Porcelluzzi, Coordinatore operativo dell’Ufficio Avvocatura della Curia Arcivescovile di Milano.

La pandemia non è finita e non possiamo vivere un’estate senza prudenza.

Elencare tutte le misure anti-contagio in vigore implica una ricerca tra molteplici fonte normative: il DPCM del 2 marzo 2021; il DL 18 maggio 2021, n. 65; il DL 22 aprile 2021, n. 52 e alcune ordinanze del Ministro della Salute.

Vige ancora un sistema che prevede misure flessibili a seconda delle fasce di rischio delle singole Regioni o Province Autonome: a partire dalla “zona rossa” – che prevede una sorta di “lockdown affievolito” – fino alla “zona bianca” che permette con le dovute cautele la ripresa di quasi tutte le attività.

Al momento tutta l’Italia è nella fascia di rischio più bassa, è “zona bianca”. Questo, come detto, non significa che non si debbano rispettare le misure di prevenzione, dettate non solo dal buon senso ma anche dalla legge.

È bene subito precisare che in Italia il completamento del ciclo vaccinale contro il COVID-19 con qualsiasi vaccino non permette in alcun modo di derogare nessuna regola: anche i vaccinati dovranno mantenere le distanze di sicurezza; indossare la mascherina quando richiesta e rispettare integralmente quanto previsto per la quarantena nel caso in cui siano qualificati come “contatto stretto” di una persona positiva al SARS-CoV-2. La vaccinazione, infatti, rende molto meno probabile l’insorgere di sintomi gravi dovuti alla malattia ma non assicura l’immunità dal contagio e, quindi, dal poter essere infettivi.

La distanza interpersonale di almeno un metro deve essere mantenuta sempre, in qualsiasi luogo. Quanto alle mascherine, invece, ai sensi dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 22 giugno 2021, solo in zona bianca nelle «zone bianche» è sospeso l’obbligo di indossarle negli   spazi all’aperto, “fatta eccezione per le situazioni in cui non possa essere garantito  il  distanziamento   interpersonale o si configurino assembramenti o affollamenti, per gli spazi all’aperto delle strutture sanitarie nonchè in presenza di soggetti con conosciuta connotazione di alterata funzionalità del sistema immunitario”.

La certificazione verde COVID-19 italiana e il green pass europeo

La normativa attualmente vigente prevede due tipi di certificazioni. La certificazione verde italiana (artt. 2 e 9 DL 22 aprile 2021, n. 52) serve a spostarsi da e per regioni in “zona arancione” o “zona rossa”; a partecipare ai ricevimenti (ad esempio, quelli per i matrimoni) e ad alcuni eventi sportivi. Anche durante questi eventi è sempre e comunque necessario rispettare i Protocolli, in particolar modo è necessario mantenere la distanza e indossare la mascherina al chiuso o in caso di assembramenti.

La certificazione verde italiana viene rilasciata a seguito di guarigione dalla malattia (validità 6 mesi); della prima dose o dell’unica dose del vaccino (validità 9 mesi); da un tampone rapido o molecolare (validità 48 ore).

Il green pass europeo è necessario per spostarsi tra Stati membri dell’Unione Europea e per dirigersi verso la Svizzera, il Lichtenstein, l’Islanda e la Norvegia: viene eliminata così la quarantena obbligatoria.

Il green pass europeo viene rilasciato a seguito di guarigione dalla malattia (validità 6 mesi); del completamento del ciclo vaccinale (validità 9 mesi); da un tampone rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore).

Sia la certificazione verde sia il green pass vengono rilasciati in formato digitale stampabile: il destinatario riceve una email o un sms con le istruzioni e una notifica sulle app IO e Immuni se installate e utilizzate.

In ogni caso, prima di andare all’estero, anche all’interno dell’Unione Europea, è sempre bene verificare quali siano le regole in vigore al momento della partenza.

La ristorazione

In zona gialla e zona bianca bar e ristoranti possono svolgere la loro attività sia all’aperto che al chiuso. In zona gialla possono essere sedute allo stesso tavolo massimo 4 persone non conviventi. In zona bianca, al chiuso tale limite è innalzato a 6 persone mentre all’aperto non vi è alcuna soglia massima.

Gli spettacoli

Ai sensi dell’art. 5 del DL 22 aprile 2021, dallo scorso 26 aprile in zona gialla e zona bianca sono ripresi gli spettacoli all’aperto e al chiuso, con l’obbligo che tutti gli spettatori abbiano posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.

Durante le esibizioni dal vivo, gli artisti possono non indossare la mascherina che invece è obbligatoria per gli spettatori.

Le attività educative e ricreative rivolte a minori

L’Ordinanza del Ministro della Salute del 21 maggio 2021 ha aggiornato le Linee Guida per le attività educative e ricreative rivolte a minori contenute nell’allegato 8 del DPCM 2 marzo 2021. Tali indicazioni riguardano iniziative come oratori estivi, gruppi scout, vacanze e campeggi per ragazzi. Tutte le attività devono essere organizzate in gruppi che non interagiscono tra loro, in modo tale da non dover mettere in quarantena tutti i partecipanti nel caso in cui solo uno sia positivo. La misurazione della temperatura è obbligatoria solo se si praticano sport o giochi di contatto (come il calcio, la pallavolo o il rugby). Le Linee Guida non prevedono l’obbligo dell’effettuazione di un tampone prima dell’attività, tuttavia può essere certamente utile e ragionevole prevederlo all’inizio di attività residenziali come campeggi o vacanze di gruppo. Sarebbe opportuno includere in tali screening anche le persone vaccinate, che comunque potrebbero infettarsi e infettare gli altri.

In conclusione, l’attuale normativa permette di riprendere con serenità la maggior parte delle attività: in un clima sempre più spensierato è però nostra responsabilità adottare le giuste misure per prevenire una nuova ondata.